«Fratello guarda, nel cuore del bosco, su una radura, fra i pini, tu scorgi qualcosa: sono ombre nere attorno al chiarore d'un fuoco, sono volti riverberati dalla luce rossa della fiamma, sono giovani che portano la tua stessa divisa: sono scout. Ferma il tuo passo che fà scricchiolare i tralci secchi e spezza i fuscelli caduti ed ascolta: dal cerchio si innalza un canto:ed il vento lo porta a morire tra le ombre, lontano. Un canto che parla di tanta speranza e di tanta attesa, che intreccia i ricordi di un ieri giocondo con la mestizia d'un oggi di ombra. Sono canti nati tra il verde del bosco e sanno di resina, sulle vette splendenti dei monti e sanno di luce, o sulle strade polverose d'Italia e c'è il ritmo di un passo di giovinezze in cammino. Sono canti sorti quando moriva la brace ed il buio si faceva più cupo: li abbiamo cantati così, più adagio, con voce velata: pensando ai fratelli dispersi o perduti lungo la strada, ai fratelli caduti lontano, invocando la mamma ... ed era preghiera. Sono canti sgorgati improvvisi, senz'ordine. Forse puoi trovarvi l'eco di altre canzoni: accettali cosi come sono e, aldilà delle note e delle parole, sappi scorgere l'animo di chi un giorno li ripeteva mentre attorno v'era tanta tristezza. Ora te li offriamo perché li possa cantare pur tu nella libera e gioconda vita che hai scelto: la vita scout, fratello, che altri ti hanno preparato tenendo accesa la fiamma, questa tua vita scout che è tra i più bei doni di Dio: perché sa di letizia e di bontà: perché pur essa è un canto di gioia».
BADEN (Mons. Andrea Ghetti) introduzione a "Canti di Mezzanotte", Milano 1947
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